ITACA: un progetto di housing sociale per una nuova cultura dell’abitare

Inaugurata l’iniziativa promossa dal Consorzio Sol.Co. Verona con il Comune di Verona e Agec, e in collaborazione con UniCredit Foundation

Il 27 aprile 2017 è stato inaugurato ufficialmente il progetto “ITACA – per una nuova cultura dell’abitare“, promosso dal Consorzio Sol.Co. Verona, in partenariato con il Comune di Verona e Agec, e in collaborazione con UniCredit Foundation.

La soddisfazione per il traguardo raggiunto è grande, sia perché il progetto prevede la sperimentazione della figura del “portiere sociale”, una novità nell’ambito della realtà dell’edilizia popolare veronese; sia perché rappresenta un esempio di politica sociale realizzata da un mix di attori: Sol.Co. Verona consorzio di cooperative sociali che ha messo in campo l’esperienza pluriennale nell’analisi, ricerca e progettazione di interventi socio-assistenziali; il Comune di Verona, che ha sostenuto l’iniziativa perché in linea con le proprie politiche sociali rivolte alla fascia di popolazione anziana; AGEC – Azienda Gestione Edifici Comunali, che ha messo a disposizione gli spazi in cui realizzare il progetto; e UniCredit Foundation che ha selezionato e sostenuto il progetto.


La figura del “portiere sociale”

Matteo Peruzzi, Presidente del Consorzio Sol.Co. Verona, nel suo saluto ai partecipanti all’evento ha sottolineato “l’orgoglio di inaugurare un progetto di Housing sociale, il primo di questo tipo nel territorio di Verona, che mira a creare luoghi e spazi capaci di avvicinare i servizi alle persone per promuovere la qualità di vita dei singoli e la crescita dell’intera comunità secondo i principi di solidarietà e mutualità. ITACA è un progetto di welfare di comunità che sottolinea come oggi, per rispondere ai bisogni delle persone, sia fondamentale rinnovarsi e innovarsi continuamente nella ricerca di soluzioni, e collaborare sempre di più con tutti i soggetti presenti sul territorio, istituzioni, enti, associazioni e singoli cittadini”.

ITACA è il primo progetto di housing sociale realizzato a Verona all’interno di due strutture di edilizia popolare per anziani, situate nel quartiere di Borgo Nuovo in via Taormina 12-14, per promuovere il benessere e la qualità di vita dei residenti. È un progetto che fa propri i principi del welfare generativo, introducendo la figura del portiere sociale quale operatore di pubblica utilità, con mansioni che vanno dal supporto abitativo alla prevenzione di situazioni problematiche e alla creazione di momenti di socializzazione e incontro con il quartiere e con la cittadinanza. Portiere Sociale che da un lato è risposta ai bisogni di una fascia di popolazione fragile, ma dall’altro lato trova in un lavoro di pubblica utilità una risposta al bisogno lavorativo.

Il progetto infatti è partito a gennaio 2017 con la selezione, in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Verona, la formazione e l’inserimento del portiere sociale, che è stato scelto all’interno di un gruppo di persone disoccupate, valutando non solo la loro particolare situazione economica e familiare, ma anche l’attitudine e la propensione ad un lavoro di cura e di relazione, la capacità di mediare e di attivare iniziative e attività in collaborazione con altri soggetti del territorio. È stata individuata la signora Maria Girelli che nel mese di marzo ha seguito un percorso formativo specifico all’interno di altre strutture e servizi della rete consortile.

Verso la costruzione di una rete di solidarietà e prossimità

Tra gennaio e marzo 2017 si sono tenuti inoltre i lavori di adeguamento degli spazi messi a disposizione da AGEC per la realizzazione del progetto. All’interno dell’immobile è stata sistemata una sala comune per lo svolgimento di attività socializzanti e laboratoriali, ed è stato realizzato l’ufficio del portiere sociale in uno degli appartamenti del primo piano. Da aprile 2017, nella Sala Comune di via Taormina 12, si sono tenute le prime attività e i primi laboratori creativi con i residenti.

ITACA vuole sperimentare un nuovo modello di intervento capace di potenziare l’indipendenza e l’autonomia delle persone anziane residenti all’interno di abitazioni di edilizia popolare, giocando un ruolo centrale nella costruzione di una rete di solidarietà e prossimità, capace di sostenere la permanenza degli anziani nella propria casa e di avvicinare il più possibile i quartieri e i servizi ai bisogni delle persone.

Il nome del progetto ITACA fa riferimento ad una poesia di Konstantinos Kavafis, perché Itaca è il simbolo della Casa a cui si ritorna ricchi di saggezza ed esperienze al termine del lungo viaggio che è la vita. La dimensione dell’abitare e della casa, soprattutto quando si è anziani, è qualcosa che incide sugli affetti, sulle relazioni e sul valore che ci si attribuisce come persone, perché la casa è il luogo in cui si passa la maggior parte del tempo, perché lì sono contenuti i ricordi, la propria storia e identità, è da lì che si esce per incontrare il quartiere e i vicini ed è lì che si torna ogni volta.

Un contesto abitativo gradevole, che facilita la quotidianità delle persone, mettendo a disposizione servizi, organizzando momenti di incontro e socializzazione, offrendo un aiuto quotidiano di supporto nell’organizzare la gestione della casa, incide sul benessere delle persone e sulla loro capacità e modalità di entrare in relazione con gli altri, e questo è ciò che il progetto ITACA si propone di realizzare.


Gli interventi connessi al progetto ITACA

Le azioni previste dal progetto sono:

  1. Attivazione del servizio di Portierato sociale, il quale svolge una funzione di “presidio sociale” con attività di orientamento e accompagnamento negli iter burocratici. Inoltre,si occupa di svolgere piccole manutenzioni e commissioni (acquisto farmaci, prenotazione visite mediche e accompagnamento), risoluzione dei conflitti di vicinato e, infine, funge da raccordo coi Servizi Sociali Territoriali.
  2. Erogazione di servizi integrativi di assistenza alla persona e cura del domicilio. Il ruolo di “sentinella” svolto dal portiere sociale permette di analizzare in modo puntuale i bisogni dei residenti e quindi di attivare servizi di assistenza alla persona (cicli di fisioterapia, podologo, infermiere o di operatori socio-sanitari) e servizi di cura del domicilio (pulizie straordinarie e manutenzione delle abitazioni) attraverso il Centro Servizi Welfare del Consorzio.
  3. Attività culturali, laboratori ludico-ricreativi e creativi, tra cui: l’organizzazione di attività e laboratori settimanali volti al mantenimento delle capacità cognitivo-relazionali degli utenti, così come alla creazione di momenti e occasioni di socializzazione e sviluppo del senso di comunità.
  4. Attività aperte al quartiere; come attività e laboratori aperti anche ad anziani e cittadini del quartiere, nonché ad associazioni di volontariato già operanti sul territorio, con l’obiettivo di rendere via Taormina un punto di riferimento aperto a tutti, dove poter chiedere informazioni sui servizi territoriali, ma anche condividere momenti di socialità, valorizzando e potenziando la coesione e il capitale sociale del quartiere.

Il progetto ITACA, così come è stato pensato e strutturato dal Consorzio Sol.Co. Verona, è un progetto che agisce nell’ambito degli anziani soli che vivono in condizioni di fragilità economica e sociale, e mira a produrre un impatto positivo anche sul territorio, integrando strategie e azione diverse: dalle azioni di carattere socio-assistenziale, alla prevenzione sanitaria e sociale, all’animazione sociale, fino alle politiche per il lavoro.

Ed è proprio quest’ultima la vera innovazione rappresentata dal progetto, perché il portiere sociale diventa una figura di pubblica utilità che viene selezionata non tra operatori professionisti ma tra persone disoccupate che vengono formate e riqualificate a lavori di cura e diventano esse stesse promotrici di benessere per l’intera collettività, restituendo e moltiplicando ciò che hanno ricevuto.